La poesia popolare italianaFranc. Vigo, 1878 - 476 páginas |
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Pasajes populares
Página 128 - Diana, quando apparisce alla capanna mia: piů chiara se' che acqua di fontana, e se' piů dolce che la malvagia; quando ti sguardo da sera o mattina. piů bianca se
Página 38 - n suo cantar sottile Dicea : ' Chi mi vedrŕ Lauderŕ il mio signore.' 10 S' io sarň lŕ, dove un fioretto sia, Allor fia ch' io sospire. Dirň : ' La bella gentil donna mia Porta in testa i fioretti del mio sire : Ma per crescer desire La mia donna verrŕ Coronata da Amore.' Di fior le parolette mie novelle Han fatto una ballata : Da lor per leggiadria s...
Página 157 - Vorrei morire e non vorrei la morte; Vorrei veder chi mi piange piů forte ; Vorrei morire e star sulle finestre; Vorrei veder chi mi cuce la veste : Vorrei morire e stare sulla scala ; Vorrei veder chi mi porta la bara; Vorrei morire e vorrei alzar la voce; Vorrei veder chi mi porta la croce.
Página 39 - Vidi a voi, donna, portare Ghirlandetta di fior gentile, E sovra lei vidi volare Angiolel d'amore umile E nel suo cantar gentile Dicea — Chi mi vedrŕ Lauderŕ il mio signore.
Página 202 - E dentro v'era la speranza mia. Quando mi vedde, gran festa mi fece, E poi mi disse: — « Dolce anima mia, « Non t'arricordi del tempo passato » Quando tu mi dicevi : anima mia ? « Ora mio caro ben, baciami in bocca, « Baciami tanto che io contenta sia: « Č tanto saporita la tua bocca!
Página 255 - II primo giorno di calen di Maggio- Andai nell'orto per cogliere un fiore - E vi trovai un uccellin selvaggio - Che discorreva di cose d'amore - O uccellin che vieni di Fiorenza- Insegnami l'amor come comincia — L' amor comincia con suoni e con canti - E poi finisce con dolori e pianti L' amor comincia con canti e con suoni - E poi finisce con pianto e dolori-] A.
Página 208 - Se il papa mi donasse tutta Roma, e mi dicesse: — Lascia andar chi t'ama, — io gli direi di no, Sacra Corona.
Página 252 - Che giova dir: ci amiamo, sě, ci amiamo? Che giova lo volerci tanto bene? Che giova che a una tavola mangiamo, Se poi di casa non istiamo insieme? Che giova del limone avere il gambo, E non poterne avere al suo comando? Che giova del limone aver la foglia, E non poterne aver quand...
Página 151 - Chi arŕ quel fioraliso senza foglie; Ben si potrŕ tenersi consolato Che si contenti tutte le sue voglie D' aver la Nencia, e tenersela in braccio Morbida e bianca, che pare un sugnaccio. Io t' ho agguagliata alla Fata Morgana, Che mena seco tanta baronia : Io t' assomiglio alla stella Diana, Quando apparisce alla capanna mia: Piů chiara se...
Página 225 - L'č nata la regina, č nato il fiore, Nato il consumamento a lo mio cuore. Ed il 36° de' canti popolari piceni editi dal MARCOALDI a pag. 106: Avete gli occhi piccolini e arditi; Dentro ci enno due torcie allumate. Non en due torcie, ma due calamite; Lo mio core č de ferro e lo tirate. Enno due calamite con due torcie, Lo mio core č de ferro e gli dai morte.