Opere, Volumen3

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Pasajes populares

Página 172 - Natura fieret laudabile carmen, an arte, Quaesitum est : ego nec studium sine divite vena ; Nec rude quid possit video ingenium : alterius sic Altera poscit opem res, et conjurat amice.
Página 58 - ... inquiets de sa famille, par les larmes de ses amis, par la contenance ou l'abandon des médecins, n'en est pas plus convaincu qu'il touche à sa dernière heure ; l'intérêt est si grand qu'on ne s'en rapporte qu'à soi ; on n'en croit pas les...
Página 57 - ... jusqu'au dernier soupir il ne s'en trouve peut-être pas un qui ne conserve en même temps de l'espérance, et qui ne se flatte d'un retour vers la vie : la nature a, pour le bonheur de l'homme, rendu ce sentiment plus fort que la raison. Un malade dont le mal est incurable, qui peut juger son état par des exemples...
Página 169 - Tragedie, ch'io -tengo presso me, tutte finite, ch'io avrei stampate con queste,, se non avessi prima voluto veder l'effetto delle prime, e sentirne il parere del pubblico, e quello del Lampredi e della signora Anna, che per me saranno decisivi, o per pensare alla pubblicazione delle altre, o per arderle.
Página 169 - È giunto poi quel desiderato e temuto giorno, in cui ogni uomo ha acquistato diritto di dire ch'io sono un uomo o un minchione. Sto in un affanno mortale, di cui non si può aver idea; ogni primo passo è terribile ; ma quello credo della stampa passi tutto.
Página 268 - Io potrò qui aggiungere, che avendogliene dato un cenno l'ultima volta, che lo rividi in Verona, sorrise, e cambiò discorso; ed io ne rispettai come doveva il silenzio, riflettendo, che, vero essendo il fatto, dovuto avrebbe adirarsene col Foscoio; e , adirato non essendosene, non amava parlare di cosa, che in sostanza non poteva essergli né punto, né poco piaciuta.
Página 174 - Aspasia miglior scienze, ed arti Trassero in luce , e di non vani onori , Giovando , rallegrar Febo, e Sofia . Tu fulgid...
Página 255 - Tra i fiori e l'erba La gran madre, assisa Su quella sponda stessa, il volto augusto Svelò tutto al fanciul, che stese ardito Vér lei le braccia pargolette, e rise. Ed ella : To...
Página 163 - Candida più dell'alba giovinetta Tu mi sembrasti , e fresca come rosa , Che d'esser colta in sul mattino aspetta. La tua bocca vermiglia e ruggiadosa Un riso sprigionò soave tanto, Da render gaja ogni dolente cosa. Muovea di gioja inusitato incanto Lo scintillar de' tuoi begli occhi neri: Guardami, Amor, dal rimirarne il pianto!
Página 162 - Smirnéa tromba da un antico alloro staccando, ambe le mani a lui n'empiesse; e che intrepido il labbro ad essa posto, sì dolci e forti e...

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