Critica del sapere

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Pontificia Università gregoriana, 2001 - 333 páginas
In questa sua nuova forma il libro, mentre non cessa di rivolgersi agli studenti, acquista l'ulteriore ambizione di rivolgersi ai cultori della materia, non per cercare un loro acritico consenso, ma certamente con la speranza di dar spunti di pensiero e di discussione. Le difficoltà sono quelle proprie di una riflessione che necessariamente si allontana dal senso comune, per farci prestare attenzione a ciò che ordinariamente facciamo, senza però rendercene conto. Per questo sono da sempre convinto che non esiste in filosofia un unico metodo, che dia accesso all'intera complessità del nostro operare come soggetti intelligenti. Tra quelli proposti nel secolo appena trascorso, ho trovato particolarmente proficui l'analisi linguistica del secondo Wittgenstein, utilizzato soprattutto nelle prime parti del libro, e l'analisi della intenzionalità della fenomenologia di Husserl, utilizzata soprattutto nelle sue parti centrali.

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