Vita di Vittorio Alfieri da Asti, Volúmenes1-2

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Ciardetti, 1822 - 539 páginas
 

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Página 178 - Ma non possedendo io allora nessuna lingua, e non mi sognando neppure di dovere né poter mai scrivere nessuna cosa né in prosa né in versi, io mi contentava di ruminar fra me stesso, e di piangere alle volte dirottamente senza saper di che, e nello stesso modo di ridere: due cose che, se non sono poi seguitate da scritto nessuno, son tenute per mera pazzia, e lo sono; se partoriscono scritti, si chiamano poesia, e lo sono.
Página 9 - ... fabbricando nella fantasia. E spesso andava interrogando me stesso: Or, perché mai questa nostra divina lingua, si maschia anco ed energica e feroce in bocca di Dante, dovrà ella farsi così sbiadata ed eunuca nel dialogo tragico?
Página 129 - All'udire certi gran tratti di quei sommi uomini, spessissimo io balzava in piedi agitatissimo, e fuori di me, e lagrime di dolore e di rabbia mi scaturivano dal vedermi nato in Piemonte ed in tempi e governi ove niuna alta cosa non si poteva né fare né dire, ed inutilmente appena forse ella si poteva sentire e pensare.
Página 128 - Rousseau; più volte mi ci provai; ma benché io fossi di un carattere per natura appassionatissimo, e che mi trovassi allora fortemente innamorato, io trovava in quel libro tanta maniera, tanta ricercatezza, tanta affettazione di sentimento, e sì poco sentire, tanto calor comandato di capo , e sì gran freddezza di cuore , che mai non mi venne fatto di poterne terminare il primo volume.
Página 134 - All'entrare negli stati del gran Federico, che mi parvero la continuazione di un solo corpo di guardia, mi sentii raddoppiare e triplicare l'orrore per quell'infame mestier militare, infamissima e sola base dell'autorità arbitraria, che sempre è il necessario frutto di tante migliaja di assoldati satelliti.
Página 11 - ... ma nel tempo stesso mi giovò non poco la utile e sana influenza di essa, per non contaminare poi mai in nulla la nobiltà dell'arte ch'io professava. Il nascere agiato, mi fece e libero e puro; né mi lasciò servire ad altri che al vero. L'onestà poi de' parenti fece sì, che non ho dovuto mai arrossire dell'esser io Nobile.
Página 114 - ... e così fra quelle due immensità abbellite anche molto dai raggi del sole che si tuffava nell'onde, io mi passava un'ora di delizie fantasticando...
Página 113 - ... e mi parve che toccantissima ed originalissima tragedia potrebbe riuscire, ogni qual volta potesse venir fatto all'autore di maneggiarla in tal modo che lo spettatore scoprisse da sé stesso a poco a poco tutte le orribili tempeste del cuore infuocato ad un tempo e purissimo della più assai infelice che non colpevole Mirra...
Página 6 - Subito mi accinsi a tradurre o ridurre in prosa e frase italiana quel Filippo e quel Polinice, nati in veste spuria. Ma, per quanto mi ci arrovellassi...

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