Parva selecta: studi storici e letterari ...

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Scuola tipografica cooperativa editrice, 1906 - 215 páginas
 

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Página 132 - Che se i tuoi vizi, e gli anni, e sorte rea ti han morto il senno ed il valor di Roma, in te viveva il gran dir che avvolgea regali allori alla servii tua chioma. Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste reliquie estreme di cotanto impero; anzi il toscano tuo parlar celeste ognor più stempra nel sermon straniero, onde, più che di tua divisa veste, sia il vincitor di tua barbarie altero.
Página 201 - Ed io a lui: Da me stesso non vegno: Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Página 181 - Da un'anima, che fin quassù risplende". Lo cielo, che non have altro difetto Che d'aver lei,' al suo Signor la chiede, E ciascun santo ne grida mercede. Sola Pietà nostra parte difende; Che parla Iddio, che di madonna intende:4 " Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace Là ov'è alcun che perder lei s'attende. E che dirà nell'Inferno a' malnati: Io vidi la speranza de' beati.5 " Madonna è disiata in l'alto cielo: Or vo
Página 54 - Natura fieret laudabile carmen, an arte, Quaesitum est : ego nec studium sine divite vena ; Nec rude quid possit video ingenium : alterius sic Altera poscit opem res, et conjurat amice.
Página 141 - Di questa costa, là dov'ella frange più sua rattezza, nacque al mondo un sole, come fa questo tal volta di Gange. Però chi d'esso loco fa parole, non dica Ascesi, che direbbe corto, ma Oriente, se proprio dir vuole.
Página 79 - Cristoforo Landino, cominciando a leggere in Studio i sonetti del Petrarca, avea dimostrato che la lingua toscana cosi nei principii e negli incrementi come nei pregi non differiva dalla latina, che bisognava però sottoporla a regole di grammatica e di retorica come della latina fu fatto, e con lo studio di questa alimentarla continuamente e afforzarla : quali glorie future se ne avessero con ciò ad aspettare, darne segno abbastanza le glorie passate. E qui disamina le più illustri opere del tre...
Página 203 - E però lo minor giron suggella Del segno suo e Sodoma e Caorsa, E chi, spregiando Dio, col cor favella. La frode, ond...
Página 31 - L'interesse nasceva pur sempre dalle sentenze, dai motti, dalle allusioni burlesche a persone ea fatti notissimi, tutte cose aggruppate, agglomerate, aggomitolate alla meglio, legate insieme quasi unicamente dalla convenzione di far corrispondere alla parola finale d'un verso una rima interna del verso seguente. Di qui scaturiva il riso, non da travestimenti, o riconoscimenti, o intrighi. FRANCESCO TORRACA. (1) Nella Frottola già ricordata , che precede l...
Página 102 - Perché ciascuno sa come i Provenzali cominciarono a scrivere in versi, di Provenza ne venne quest'uso in Sicilia e di Sicilia in Italia, e intra le provincie d'Italia in Toscana; e di tutta Toscana, in Firenze, non per altro che per esser la lingua più atta.
Página 121 - 1 monte Tarpeio, canzon, vedrai un cavalier ch'Italia tutta onora, pensoso più d'altrui che di se stesso. Digli: Un che non ti vide ancor da presso se non come per fama uom s'innamora, dice che Roma ogni ora, con gli occhi di dolor bagnati e molli, ti chier mercé da tutti sette i colli.

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