Nuovo saggio sull'origine delle idee, Volumen2

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C. Pomba, 1853
 

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Página 118 - Perché , appressando sé al suo disire , Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire. Veramente quant' io del regno santo Nella mia mente potei far tesoro, Sarà ora materia del mio canto.
Página 334 - Ma che ne' corpi esterni, per eccitare in noi i sapori, gli odori ei suoni, si richiegga altro che grandezze, figure, moltitudini e movimenti tardi o veloci, io non lo credo; e stimo che, tolti via gli orecchi le lingue ei nasi, restino bene le figure i numeri ei moti, ma non già gli odori né i sapori né i suoni, li quali fuor dell'animai vivente non credo che sieno altro che nomi, come a punto altro che nome non è il solletico e la titillazione, rimosse l'ascelle e la pelle intorno al naso.
Página 22 - Togliamo in esempio l'idea concreta di Maurizio nostro amico. Quando dall'idea concreta di quest'amico voglio rimovere ciò che v'ha di proprio e d'individuale, egli non mi resta più l'idea di Maurizio, non più l'idea del mio amico; la parte più cara è rimossa dalla mia mente; non mi resta più in questa, che l'idea comune di un uomo. Ma dopo questa prima astrazione ne fo un'altra, astraggo le qualità proprie dell'uomo. Per questa seconda operazione del mio spirito...
Página 103 - ... nostro spirito la notiamo limitata dov'ella è, e la conosciamo per quello appunto che prima dentro di noi pensavamo, dicendo a noi stessi: ecco una di quelle azioni (o sia un grado o modo di azione) che col mio spirito io pensavo.
Página 425 - Nèsi dimostra ma che per effetto , Come per verde fronda in pianta vita : Però là onde vegna lo 'ntelletto Delle prime notizie uomo non sape , E de...
Página 179 - E poiché non è vietato usare qualche immagine al filosofo, dopo ch'egli ha premessa la dimostrazione d'una dottrina, diremo che l'ente indeterminato, che sta a noi continuamente ed immobilmente presente, è come la carta bianca ove il nostro spirito mira e riguarda. Ora le determinazioni di quest'oggetto non sono che un'aggiunta accidentale al medesimo, una scrittura sulla detta carta... Quindi con quell'atto medesimo col quale vediam l'essere, vediamo ancora in lui, e giammai senza lui, le sue...
Página 21 - Ora l'analisi di qualunque nostra cognizione ci da per risultamento costante la proposizione sopra posta, che « l'uomo non può pensare a nulla senza l'idea dell'essere ». E veramente non v'ha cognizione, né pensiero che possa da noi concepirsi, senza che si trovi in esso mescolata l'idea dell'essere. L'esistenza è di tutte le qualità comuni delle cose la comunissima ed universalissima.
Página 23 - Io posso finalmente pensare che quest'ente è ente perché ha l'essere. Recata pertanto a questo estremo punto, l'astrazione non può più proceder oltre senza che le sfugga d'innanzi ogni oggetto del pensiero, senza ch'ella distrugga in somma ogni idea nella mente. L'idea dunque dell'essere è l'universalissima, è quella che rimane dopo l'ultima astrazione possibile, è quella idea, tolta la quale è tolto interamente il pensare, ed è resa impossibile qualsiasi altra idea.
Página 250 - Il sentimento fondamentale corporeo è dunque « un'azione fondamentale che sentiamo esercitata in noi immediatamente, e necessariamente da un'energia che non siamo noi stessi, la quale azione è naturalmente a noi piacevole, ma può essere variata, secondo certe leggi, e rendersi successivamente più o meno piacevole, o anche dolorosa
Página 329 - La coscienza ci dice: 1) che siamo modificati; 2) che questa modificazione è un'azione fatta in noi non da noi: ma ci dice queste due cose ad un istante medesimo e quasi direi con una sola voce. E...

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